Tumore alla prostata: prevenzione, diagnosi e cura

tumore alla prostata
  • 24 Gennaio 2023

La prostata è una piccola ghiandola presente negli individui di sesso maschile, localizzata vicino alla vescica.

Quest’organo ha la funzione di produrre il liquido prostatico, una delle componenti del liquido seminale, in grado di supportare la motilità degli spermatozoi e aumentare la loro capacità di sopravvivenza.

Il tumore alla prostata è la tipologia di cancro più comunemente diagnosticata nell’uomo a livello globale.

Fortunatamente la maggior parte dei tumori alla prostata crescono in maniera lenta, e si manifestano con una aggressività limitata.

La crescita anormale della prostata può non essere maligna, la condizione di iperplasia prostatica benigna (IPB) è una condizione molto comune con l’avanzare dell’età del paziente, e consiste in un ingrossamento dell’organo dovuto a un aumento del numero di cellule.

Questo tipo di ingrossamento della prostata raramente rappresenta una minaccia per la vita del paziente.

Inoltre, le cellule, in questi casi, non invadono i tessuti circostanti e tendono a far crescere la formazione benigna in maniera particolarmente lenta.

Al contrario, le formazioni maligne (tumore alla prostata) possono rappresentare un pericolo importante per la vita del paziente, infatti, possono diffondersi agli organi e tessuti vicini e ad altre parti del corpo, anche lontane dalla sede di sviluppo iniziale (metastatizzare).

Dopo la diffusione le cellule possono attaccarsi ad altri tessuti e crescere, causando squilibri e danni.

Il tumore alla prostata può non causare segni o sintomi nelle sue fasi iniziali. Con l’avanzamento della malattia, però, il paziente potrebbe manifestare:

Screening e diagnosi

Nel contesto del tumore alla prostata ha grande rilievo lo screening, in particolare nei casi in cui il paziente abbia caratteristiche che possono rappresentare fattori di rischio per l’insorgenza di questa malattia.

Questi possono essere l’età (> 50 anni), la familiarità (il rischio di tumore alla prostata aumenta per un paziente che ha dei consanguinei che hanno manifestato questa malattia), stile di vita sregolato (sedentarietà, obesità, dieta poco sana).

I test di screening per il tumore alla prostata includono:

  • esplorazione rettale, durante il quale il medico, inserendo il dito attraverso l’apertura anale del paziente, esamina la superficie della prostata. In caso di anomalie nella struttura, forma e/o dimensioni della ghiandola, lo specialista può considerare l’esecuzione di altri test;
  • test dell’antigene prostatico specifico (PSA), esame che consiste in un prelievo di sangue dal paziente e successiva analisi per rilevare i livelli del PSA (sostanza prodotta naturalmente dalla prostata). Quantità modeste di PSA nel sangue sono normali, tuttavia, livelli più alti potrebbero indicare la presenza di infezioni, infiammazioni o ingrossamento della prostata.

Nel caso in cui nella fase di screening sia emersa qualche anomalia, il medico può effettuare ulteriori test diagnostici come l’ecografia e, per ottenere informazioni più dettagliate, la risonanza magnetica.

Un’altra procedura diagnostica determinante per il tumore alla prostata è la biopsia, tramite la quale un campione di tessuto prelevato dalla ghiandola viene poi analizzato in laboratorio per determinare se sono presenti cellule tumorali.

Cura

Il trattamento del tumore alla prostata è personalizzato a seconda dello stadio e delle caratteristiche fisiche del paziente.

I tumori a stadi precoci potrebbero non necessitare di trattamento. In questi casi è importante attuare la strategia di sorveglianza attiva che consiste in controlli periodici e scrupolosi dallo specialista, al fine di monitorare la progressione della malattia.

Qualora il tumore dovesse progredire il medico potrebbe optare per una serie di possibili terapie.

Operazione chirurgica

La chirurgia per il tumore alla prostata comporta la rimozione della ghiandola prostatica (prostatectomia radicale) e parte del tessuto circostante.

La chirurgia rappresenta un’opzione terapeutica soprattutto in caso di tumore agli stadi iniziali. Talvolta l’approccio chirurgico viene comunque utilizzato, in combinazione con altri trattamenti, per curare il tumore alla prostata a stadi avanzati.

Radioterapia e Brachiterapia

La radioterapia è un tipo di trattamento che prevede l’utilizzo di radiazioni in grado di uccidere le cellule tumorali.

Molto spesso viene utilizzata dopo la prostatectomia per prevenire eventuali recidive (ricomparsa del tumore).

La brachiterapia è una tecnica di radioterapia in cui delle piccole sorgenti radioattive (“semi”) vengono inserite direttamente dentro la prostata.

Questo approccio permette più precisione e un minor rischio di danneggiare i tessuti circostanti sani.

Il trattamento con radiazioni può avere effetti collaterali temporanei, come diarrea e/o cistite, e effetti a lungo termine come incontinenza urinaria e disfunzione erettile.

Terapia ormonale

Con la terapia ormonale viene inibita la produzione dell’ormone testosterone. Le cellule tumorali della prostata necessitano di questo ormone per la loro crescita.

L’interruzione dell’approvvigionamento di testosterone, quindi, ha lo scopo di bloccare la crescita del tumore e/o ridurne le dimensioni. Gli effetti collaterali possono includere disfunzione erettile, calo della libido (desiderio sessuale) e aumento del peso

Chemioterapia

La chemioterapia consiste nell’uso di farmaci capaci di uccidere le cellule in rapida crescita. Questo tipo di trattamento, solitamente, viene usato per curare il tumore in stadio avanzato e/o nei casi in cui la terapia ormonale non ha dato risultati. Gli effetti collaterali includono stanchezza, diarrea, nausea, vomito e perdita dei capelli.

Il tumore alla prostata è una malattia che può rappresentare un pericolo per la qualità di vita fisica e psicologica del paziente.

Dato l’impatto che questa patologia può avere è importante seguire alcune regole comportamentali legate alla prevenzione.

Pertanto, oltre a eseguire degli screening, soprattutto se si hanno fattori di rischio per la malattia, è fondamentale aumentare il consumo di alimenti come frutta, verdura, e limitare invece l’assunzione di carne rossa.

È inoltre essenziale evitare uno stile di vita sedentario e dedicare almeno un po’ di tempo delle proprie giornate all’esercizio fisico.

Per qualunque genere di dubbio e/o in caso si avvertissero sintomi motivo di preoccupazione, è bene consultare il medico specialista che sarà in grado di supportare nel modo più idoneo il paziente.

Fonti