La radioterapia nel trattamento dei tumori urogenitali

  • 12 Aprile 2024

I tumori urogenitali sono tra le malattie più diffuse nella popolazione italiana, rappresentando più del 20% delle nuove diagnosi di tumore del Paese. I più comuni tumori urogenitali sono:

  • tumore ai reni;
  • tumore alla vescica;
  • tumore alla prostata;
  • tumore al testicolo.

Mentre i primi due possono colpire entrambi i sessi, i tumori alla prostata ed al testicolo interessano solamente la popolazione maschile.
Uno stile di vita non sano, il tabagismo, il consumo eccessivo di alcol ed una dieta sbilanciata e ricca di grassi rappresentano noti fattori di rischio per queste tipologie di cancro, soprattutto per quelli che colpiscono prostata, vescica e rene. Pertanto, la conduzione di un corretto stile di vita riveste un ruolo cruciale nel prevenire l’insorgenza di queste patologie. Ad aggravare ulteriormente il contesto, si aggiunge il fatto che i tumori urogenitali sono molto difficili da individuare ai primi stadi, e questo comporta spesso ad una diagnosi tardiva. In tal senso, le numerose innovazioni diagnostico-terapeutiche hanno portato ad un miglioramento nella diagnosi e nel trattamento; i tassi di guarigione, infatti, risultano notevolmente elevati, arrivando al 63% per il tumore alla prostata, al 48% per quello alla vescica e fino al 94% per quello al testicolo.

La Radioterapia: caratteristiche generali ed applicazioni

La radioterapia è un trattamento che sottopone il paziente a fasci di radiazioni emesse da un macchinario. È una delle possibili strategie di trattamento per i tumori urogenitali e, spesso, si combina ad altre tipologie di cure (chemioterapia, chirurgia). È bene sapere che, la scelta di un trattamento o di una combinazione di trattamenti è fatta sulla base della tipologia, dello stadio e delle caratteristiche del tumore.

Tumore al rene e prostata

Il paziente riceve le radiazioni per un periodo di circa due mesi, in questi casi, la radioterapia può avere diversi scopi:

  • curativa, atta a guarire il paziente tramite l’eliminazione di tutta la massa tumorale;
  • adiuvante post-operatoria, eseguita successivamente all’intervento di rimozione chirurgica del tumore;
  • post-operatoria di salvataggio, utilizzata dopo la chirurgia solamente in caso di recidiva;
  • palliativa, somministrata ai pazienti in cui il tumore ha invaso altri organi, principalmente le ossa, con funzione essenzialmente di riduzione del dolore.

Tumore al testicolo

La radioterapia è indicata sia quando il tessuto tumorale rimane circoscritto al testicolo, per prevenire la diffusione della malattia, sia nei casi di tumore metastatico.

Tumore alla vescica

Nei pazienti affetti da tumore vescicale muscolo-invasivo ancora confinato alla vescica, la radioterapia può essere utilizzata in combinazione all’intervento di resezione chirurgica e/o alla chemioterapia, al fine di eradicare la malattia preservando la funzione normale dell’organo. La radioterapia può essere anche effettuata in caso di pazienti estremamente fragili che, quindi, sono inoperabili. Il trattamento radiante può, infine, essere utilizzato anche a scopo palliativo (per arrestare eventuali sanguinamenti vescicali), oppure a scopo ablativo, per eliminare il maggior numero possibile di cellule tumorali.

L’altro lato della medaglia: gli effetti collaterali della radioterapia

Il trattamento radioterapico, nonostante i suoi innumerevoli benefici, comporta diversi effetti collaterali a livello di:

  • pelle della zona irradiata, con rossori ed infiammazione iniziali che possono evolvere a delle vere e proprie lesioni cutanee (soprattutto a livello di pieghe cutanee come l’inguine);
  • capelli e peli, che si diradano o cadono a livello della zona irradiata. Per le donne è sconsigliato depilarsi nell’area da trattare;
  • mucose della bocca e della gola, che subiscono alterazioni simili a quelle cutanee;
  • saliva;
  • addome inferiore e pelvi, dove vescica, retto e ano possono infiammarsi e causare bruciore, ematuria (sangue nelle urine), emorroidi e sanguinamenti. Negli uomini, inoltre, durante il trattamento è possibile riscontrare una perdita della capacità di avere/mantenere un’erezione (disfunzione erettile).

Nonostante ciò, l’innovazione nel settore scientifico e biomedico ha portato a tecniche più moderne di radioterapia, che consentono di modulare il dosaggio del fascio di radiazioni; questo permette di potenziare l’effetto del fascio specificatamente a livello del tessuto bersaglio senza coinvolgere i tessuti sani circostanti.

Fidati del giudizio del tuo medico specialista

I tumori urogenitali sono delle patologie estremamente complesse, che impattano negativamente e significativamente sulla salute fisica e psicologica di chi ne è affetto. Il medico urologo-andrologo e l’oncologo sono le figure più adatte a seguire questi pazienti, e ad indirizzarli verso un percorso diagnostico-terapeutico efficace e personalizzato.

Per ulteriori informazioni non esitare a contattare i nostri Centri a Roma e a Catania, oppure visita il nostro sito www.stenosiuretrale.it.

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